E-commerce Trends 2023. I nuovi metodi di pagamento ed il re-commerce

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Francesca Cappabianca

re-commerce

Prima di esaminare il fenomeno del re-commerce e quello dei nuovi pagamenti digitali, due dei trend e-commerce del 2023, partiamo dai dati generali relativi al commercio elettronico in Italia, tratti dall’analisi della Casaleggio Associati per lo scorso anno (in attesa del nuovo report, che verrà reso pubblico il 18 aprile 2023 in occasione del convegno “Ecommerce Italia 2023. Senza innovazione non c’è crescita” a cui prenderà parte anche Call2Net): oltre 3 milioni di nuovi acquirenti, un fatturato aggregato stimato in 64 miliardi di euro ed un +33% di crescita.

Il trend di crescita del commercio digitale, quindi, continua, ma, come ampiamente previsto dopo la straordinaria impennata del periodo della pandemia, siamo tornati ai ritmi più distesi (e normali) del periodo pre COVID.
Numerose sono le tendenze che stanno raccogliendo il favore degli acquirenti digitali. 
In questo articolo ne esaminiamo due: le nuove forme di pagamento digitali ed il re-commerce.

La varietà e la flessibilità di pagamento

Formule come il Buy-now-Pay-later o il pagamento “differito”, sono saldamente in testa nelle preferenze dei consumatori digitali.

La rateizzazione semplice, senza difficoltà burocratiche, effettuata al momento di finalizzare l’acquisto, è più che realtà: si tratta oramai di uno standard evoluto, consolidato e destinato ancora a crescere.

Si fanno anche prepotentemente strada i digital e mobile wallets (portafogli digitali): si tratta di app che possono memorizzare conti correnti, carte di credito o di debito, per effettuare transazioni e tenere traccia dei pagamenti su dispositivi come smartphone, tablet e pc.

Grazie a tecnologie come l’NFC (Near Field Communication), il QR Code o il MST – Magnetic Secure Transmission –  i wallets digitali si sono diffusi nell’uso comune, anche perché possono essere usati sia per fare acquisti online che in negozio (con smartphone).

Un successo tutto italiano, nell’ambito dei wallet digitali, è quello di Satispay, che oggi è di fatto un unicorno, vale a dire una società che vale più di 1 miliardo di euro.

Il re-commerce

Un trend interessante, che risponde ad istanze molto attuali, è costituito dal re-commerce. 

Il termine Reverse Commerce, re-commerce si riferisce alla vendita online di beni usati da parte di piattaforme specializzate, come per esempio Vinted, oppure da parte di brand, che creano sezioni apposite, come Amazon Warehouse o Zalando Second Hand. 

Si tratta di una strategia di vendita a tutto tondo, perché può essere sia C2C (consumer to consumer), come nel caso di Vinted, in cui privati vendono i propri beni usati, sia B2C (business to consumer), laddove gli stessi brand commercializzano i propri prodotti di seconda mano, come nel caso di Apple Certified Refurbished.

Come dicevamo, si tratta di istanze molto attuali: l’esigenza di risparmio da parte del consumatore si coniuga alla ricerca di un commercio sostenibile, che dia nuova vita a beni che altrimenti diventerebbero gli ennesimi rifiuti ambientali.

In altri termini, allungare la vita di un prodotto, per la cui realizzazione sono state usate risorse energetiche e di materie prime, significa ridurre il suo impatto sull’ambiente e renderlo sostenibile.

I vantaggi del re-commerce per i brand ed i clienti

Ovviamente, un brand che immette sul mercato un prodotto di seconda mano deve dare delle solide garanzie di qualità. Il che non è affatto un problema, anzi, si trasforma in vantaggio strategico: in un contesto di mercato in cui la fiducia del consumatore è ormai un valore fondamentale per le aziende, riuscire a farsi garante della qualità di un prodotto di seconda mano, che già di per sé risulta una scelta molto forte di sostenibilità, non può che migliorare il rapporto tra il brand ed il consumatore stesso.

Un ulteriore vantaggio è costituito dal fatto che il bene reimmesso sul mercato garantisce all’azienda un margine senza in pratica impegnare ulteriori risorse materiali ed energetiche. Di fatto, per l’azienda nasce un nuovo segmento di target ed un nuovo mercato (seppure ancora di nicchia), l’azienda stessa cresce anche in termini di awareness e corporate social responsability.

Dal canto suo, il consumatore può acquistare un prodotto (magari un capo molto costoso, che normalmente non riuscirebbe ad acquistare) in ottime condizioni, ad un prezzo inferiore a quello dello stesso bene venduto nuovo. 

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