Il 2022 delle Aziende: 4 traiettorie imprescindibili

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Francesca Cappabianca

Il processo di digitalizzazione accelerata del biennio 20-21, che in condizioni normali avrebbe richiesto più o meno un decennio, ha consentito alle aziende non solo di resistere, riuscendo a gestire bene la crisi, ma anche di migliorare nettamente sotto molti punti di vista (smart working, customer journey ibrida, e-commerce etc.), governando i mutamenti e le oscillazioni del mercato. 

La crescita del PIL italiano del 2021 si è attestata, secondo le stime di Bankitalia e delle agenzie di rating, al 6,3%, a testimoniare la ritrovata fiducia nei mercati da parte dei consumatori.

Per le aziende che non l’avessero ancora fatto, diviene perciò cruciale adeguare strategia e modello di business al New Normal. 

Ma quali sono le traiettorie imprescindibili per le aziende per il 2022? Ecco le nostre idee.

1. Green Transition

Senz’altro il tema più caldo del 2022, che le aziende non potranno più ignorare

L’Europa punta a raggiungere l’impatto zero sul clima entro il 2050. Il tema green è una priorità anche nell’agenda italiana: il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) dedica oltre il 30% del complesso degli interventi alla transizione ecologica.

Pertanto, nel 2022, l’Economia Circolare sarà un asset strategico imprescindibile per la crescita delle imprese. 

In Italia le opportunità di sviluppo economico legate alla green economy sono ancora pressoché inesplorate. 

Le aziende che decideranno di approfondire ed integrare nei loro modelli di business le logiche di recupero, riciclo e riuso, verranno premiate non solo dal mercato e dai consumatori, ma anche dagli investimenti pubblici.

Ma come valutare e monitorare i progressi della svolta green? Adottando un sistema efficace di Risk Management votato ai tre pilastri dell’ESG: Environmental (ambiente), Social e Governance sono tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare, controllare e sostenere (con acquisto di prodotti o con scelte di investimento) l’impegno in termini di sostenibilità di una impresa o di una organizzazione.

2. Innovazione

L’innovazione è parte integrante del New Normal, perchè nasce da un mindset aziendale votato sia alla risoluzione di problemi che alla prevenzione degli stessi.

Per le aziende, oggi, innovare non significa soltanto ideare e proporre un nuovo prodotto/servizio, ma coincide con una rivoluzione culturale che consenta di uscire dalla propria comfort zone, ottimizzando e differenziando servizi e processi attraverso  investimenti strategici e mirati. 

Lo scopo è favorire un effettivo miglioramento in azienda, aprirsi a nuove  soluzioni e gestire con successo la complessità dello  scenario globale odierno.

3. Digital Transformation

Il sistema di gestione/produzione aziendale è da tempo stabilmente ibrido, costituito in proporzione variabile da interazioni uomo-macchina che si dipanano in un flusso coordinato ed armonico. 

Grazie alla possibilità di interconnettere le risorse, nei prossimi anni le tecnologie digitali non solo aumenteranno competitività ed efficienza, mantenendo contenuti i costi, ma faranno da leva all’introduzione di nuovi modelli di business  orientati alla circolarità, tanto da superare la tradizionale distinzione tra prodotto, processo produttivo e servizio.

E’ quindi di vitale importanza investire in macchinari intelligenti,  processi all’avanguardia e competenze verticali, guidando la crescita dell’azienda verso l’efficienza totale.

4. Human2Human

Non più B2C o B2B: H2H.

Il concetto, di origine americana, non è nuovo, ma quanto mai adesso è completamente in linea con la direzione che devono prendere le aziende: 

“Business doesn’t have emotion, humans do and humans are what power business. Humanizing your brand is your competitive advantage” 

(Bryan Kramer: there Is No B2B or B2C: It’s Human to Human #H2H)

La rivoluzione della comunicazione Human to Human passa dalla rivalutazione della centralità dell’essere umano nel processo di acquisto. 

Da questo approccio strategico, ne discende un risvolto estremamente operativo: l’e-commerce, che ha avuto un vero e proprio boom nell’ultimo biennio (+78% di commercio digitale), diventa il touchpoint privilegiato nel customer journey verso l’acquisto.

Si capovolge la prospettiva: il cliente non cerca il prodotto, ma è il prodotto che cerca il cliente anticipando le sue esigenze o soddisfacendo desideri ancora inespressi. Lo shopping online si fa snello, agile, senza intoppi o seccature, di più: stimolante.

Cosa implica questo trend per le aziende? La necessità di creare Customer Journey quanto più personalizzati e incentrati sugli elementi indicati dalle Buyer Personas, in modo da agevolare coinvolgimento e simbiosi totali con l’esperienza di acquisto.

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